L’Africae il clima, è al centro del primo summit climatico africano, in cui i vari Stati del continente discutono dellaposizione negoziale da portare alla prossima Cop28: inaugurato ieri, a Nairobi .
Organizzato dal Kenya e dalla Commissione dell’Unione Africana (Auc), è presenziato dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres insieme a oltre 20 capi di Stato e a migliaia di delegati .
Argomento centrale la richiesta di finanziamenti per i loss and damage, le perdite e i danni per cui i Paesi meno responsabili del cambiamento climatico (ma più vulnerabili) chiedono un risarcimento ai grandi stati inquinatori : solo il 4% delle emissioni globali sono prodotte dall’Africa che però è al centro di eventi estremi gravi, tra alluvioni, siccità, che causano fame, morti e distruzioni
Per questo il vertice, è considerato molto importante dai diversi Paesi che si ritroveranno a Dubai il prossimo novembre per Cop28, la Conferenza delle parti sul clima.
Dal summit ci si attende la Dichiarazione di Nairobi, un documento che delineerà la posizione dell’Africa sulle necessità e le emergenze legate alla crisi climatica.
Un documento che illustri anchela capacità del continente di essere risorsa per il pianeta grazie all’assorbimento di carbonio, che facilita la rinascita della biodiversità ed è importante per il potenziale sviluppo nei campi delle energie rinnovabili e della ricerca di minerali.
Dal summit che si chiude domani ci si aspetta anche l’annuncio di diversi finanziamenti milionari, pubblici e privati, per rilanciare la transizione verde in Africa, con focus su solare ed eolico ma anche sull’agricoltura sostenibile.
Più delicata, la discussione sulla questione dell’Acmi,soluzione legata ai crediti di carbonio che consentirebbero ai Paesi inquinatori di compensare le proprie emissioni finanziando attività verdi entro il 2030: alcuni Governi
vedono i crediti solo come scusa, per i Paesi abbienti, di continuare a bruciare combustibili fossili.