HomeAmbienteAllevamento di polpi: il no delle associazioni ambientaliste e animaliste

Allevamento di polpi: il no delle associazioni ambientaliste e animaliste

Le denuncie contro il progetto sviluppato a Gran Canaria

Il grande consumo di polpi, cibo prelibato e apprezzato in tutto il mondo, ha fatto aumentare in modo esponenziale la domanda al punto che le 350mila tonnellate pescate ogni anno non bastano più a soddisfare le richieste, nonostante si tratti di dieci volte la quantità che veniva pescata nel 1950.

Per questo già da anni si discute della possibilità di avviare l’allevamento di polpi e ora che un’azienda spagnola, la Nueva Pescanova a Gran Canaria, afferma di essere pronta a realizzare un enorme allevamento da circa un milione di cefalopodi nel porto di Las Palmas che dovrebbe fornire circa 3mila tonnellate di carne di polpo ogni anno destinata al consumo alimentare umano, è partita la battaglia degli ambientalisti e degli animalisti con l’appoggio di alcuni parlamentari europei come Caroline Roose dei Verdi.

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Per gli ambientalisti,  l’allevamento avrebbe un impatto negativo su tutto l’ambiente circostante, a causa dello sfruttamento intensivo delle risorse che verrà messo in atto per mantenerlo in funzione, ad esempio l’uso eccessivo di energia e di mangimi commerciali contenenti farine e oli di pesce. Soluzioni non sostenibili che contribuiscono al sovrasfruttamento delle popolazioni selvatiche e che priva le popolazioni dell’Africa occidentale, dove vengono catturati i pesci per produrre i mangimi, delle loro risorse alimentari principali.

Per gli animalisti invece, si tratta di evitare sofferenze inutili ai polpi, esseri senzienti, che l’allevamento prevede di confinare i vasche sovraffollate e sterili, con 10 o 15 animali per metro cubo di acqua, situazione che incoraggerebbe l’aggressività e il cannibalismo, vista la natura solitaria dei polpi. Il sovraffollamento potrebbe anche aumentare i rischi di mortalità e la diffusione di malattie.

L’allevamento prevede poi l’esposizione alla luce artificiale 24 ore al giorno per aumentare la produzione, soluzione contraria alle normali condizioni di vita di questi cefalopodi, naturalmente avversi alla luce e abituati ad ambienti poco illuminati.

Infine, il metodo di macellazione scelto da Nueva Pescanova, cioè quello dell’acqua ghiacciata, per cui i polpi ancora vivi e coscienti, senza essere precedentemente storditi, vengono immersi in una soluzione di acqua ghiacciata a -3° saturata con biossido di carbonio, tecnica che causa paura negli animali e provoca una morte lenta e dolorosa.

Secondo il rapporto Octopus Factory Farming: A Recipe for Disaster di Compassion in World Farming del 2021, i test sperimentali per l’allevamento dei polpi indicherebbero un tasso di mortalità pari circa al 20% :1 esemplare su 5 non sopravvivrebbe all’intero ciclo produttivo.

Oltre all’allevamento spagnolo, esistono altri progetti simili nel resto del mondo ( progetti avanzati sono in Messico, Giappone e Australia). Tuttavia, a questi si accompagnano anche proposte di legge (come quella nello stato di Washington, dove l’unico allevamento del paese è stato costretto ad interrompere la propria attività) per vietare questo tipo di allevamenti.

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