Sfogli un giornale e l’occhio viene catturato da una pubblicità del tutto inconsueta.
In tempi in cui la comunicazione strizza soprattutto l’occhio al pensiero unico e alla mentalità gender, fa senz’altro colpo una pagina che presenta i vini Aneri con il titolo “Orgoglio di famiglia”.
Ad ogni vendemmia, a partire dal 2016, si vedono bambini che crescono, fratelli che spingono carriole e tengono tra le braccia cestini colmi di grappoli.
Dalle foto si capisce che non si tratta di modelli pubblicitari ma di persone vere, tutte appartenenti ad una famiglia che sta crescendo insieme all’azienda.
Una visita al sito fa scoprire che i vini Aneri sono una vera e propria eccellenza mondiale, al punto di essere arrivati sulle tavole di Capi di Stato, dei più importanti meeting come G20 e G8, oltre che dei ristoranti e delle catene alberghiere di maggior prestigio internazionale.
Le annate del Prosecco di Valdobbiadene portano i nomi dei figli e anche questa è una scelta he colpisce. L’insieme sembra abbinare il concetto dell’educazione a quello della coltivazione, la felicità sincera dei volti dei ragazzi richiama l’armonia di una viticoltura seguita con amore e con il massimo rispetto della tradizione, che è poi la chiave dei massimi premi ricevuti.
Oggi la responsabilità sociale è in grande spolvero, e le imprese si ingegnano nel sostenere e promuovere progetti che la ricordano. In questo caso siamo in presenza di una azienda che incarna l’essenza stessa della responsabilità, secondo i dettami di Olivetti, il vero padre della responsabilità sociale di impresa.
Parafrasando il vecchio detto, si potrebbe dire “famiglia sana in azienda sana”.
Prosit.
