Un evento importante nel campo della sostenibilità e della moda è il Copenaghen Fashion Summit, svoltosi il 7-8 ottobre 2021 completamente sul web. Il tema di quest’anno è stato Prosperity vs Growth – Prosperità vs Crescita – con l’intento di studiare tutte quelle soluzioni che permettono all’industria della moda di essere più rispettosa verso il pianeta. L’idea sarebbe di convincere le aziende a ridurre le quantità di produzione aumentando però la qualità di quest’ultima. Per fare tutto ciò verranno utilizzati materiali più durevoli e meno inquinanti.
L’industria della moda, infatti, viene accusata di avere dei modelli di business ancora troppo antiquati e ormai insostenibili in termini climatici. Una soluzione proposta è quella della rivendita e del riuso o della drastica riduzione dei livelli di sovrapproduzione: si stima infatti che più del 30% dei vestiti prodotti non venga mai venduto.
Sono state varie le tematiche affrontate durante l’evento, dall’etichettatura ecologica alla tutela dei lavoratori, fino alla moda come strumento di cambiamento.
Una tematica sicuramente molto importante che è stata affrontata durante la conferenza e di cui spesso si è discusso negli ultimi anni è quella del greenwashing, il cosiddetto “Ecologismo di facciata”. Con questo s’intende una tendenza delle aziende a mostrare un’immagine di sé positiva e attenta dal punto di vista ambientale, per distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica dagli effetti negativi che la produzione della propria azienda ha sull’ambiente. In particolare, si è parlato di come poter aiutare le persone a fare scelte di acquisto più consapevoli in termini di sostenibilità, poiché il mondo della moda – come evidenziato da una ricerca condotta dalla Banca Mondiale nel 2019 – è il terzo settore più inquinante dopo quello delle automobili e del tech, con la produzione del 10% delle emissioni mondiali di CO2.
È ormai da tempo che si parla di moda sostenibile e sono tante, annualmente, le aziende che lanciano collezioni o capi eco. D’altra parte, però, ci sono ancora varie imprese nel campo del fashion che ignorano la problematica ambientale. L’industria tessile è uno tra i settori più impattanti a livello ecologico ed è importante che tutti si muovano, dal mondo del lusso al fast fashion, per tutelare e rispettare il nostro pianeta.