«Nella moda tutto parte dalla materia: il mio design nasce dalla scelta dei tessuti. Ed è stato attraverso la sperimentazione e l’uso di tessuti non tradizionali che ho rivoluzionato la moda» sono le parole di Re Giorgio per il lancio del nuovo progetto. «Ma l’industria tessile è una delle attività produttive di maggiore impatto sul pianeta: un problema che non può essere trascurato. Il nostro impegno, insieme alla Sustainable Markets Initiative è quello di promuovere un cambiamento positivo: è un progetto audace e innovativo che ha un significato speciale per me e per la mia azienda».
E’ così che è stato annunciato The Apulia Regenerative Cotton Project , un progetto eco-responsabile che punta a reintrodurre la coltivazione del cotone nella regione Puglia attraverso un sistema agroforestale.
A fianco del marchio italiano la Fashion Task Force della Sustainable Markets Initiative – presieduta da Federico Marchetti, fondatore di Yoox – e la Circular Bioeconomy Alliance, due organismi fondati dal Re del Regno Unito, Carlo III .
Il progetto pilota è coordinato dall’Istituto Forestale Europeo (EFI) con il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e per l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA) in partnership con il centro agroforestale specializzato Pretaterra.
Su vuole sviluppare un campo sperimentale di cotone secondo il sistema colturale rigenerativo per testare e valutare scientificamente nuovi modi di implementare la produzione sostenibile di cotone in Italia a bassa impronta di carbonio».
La nota stampa di lancio del progetto specifica che «Per cinque anni, questo sito agricolo sarà tra i primi esperimenti in Europa a testare la produzione di cotone con un sistema agroforestale. Attraverso specie arboree alternative e pratiche rigenerative. Rapporti scientifici regolari valuteranno le proprietà del cotone coltivato. Oltre a verificare l’impatto ambientale e i livelli di produzione delle aree interessate»..
La sperimentazione è iniziata a maggio con la piantumazione di un campo di cotone di un ettaro, dal 2024, diventerà di cinque ettari. «Partecipare attivamente allo sviluppo del cotone rigenerativo agroforestale, per di più sul territorio italiano, è un passo importante, che avrà un impatto reale anche sulle comunità locali. La moda rigenerativa, da utopia che era, inizia finalmente ad assumere caratteri tangibili».