HomeNEWSSostenibilitàGiorgio Armani nel nome della sostenibilità

Giorgio Armani nel nome della sostenibilità

La posizione di Giorgio Armani in merito alla sostenibilità è chiara da anni, il gruppo è sempre alla ricerca di metodi e materiali che siano in linea con l’ambiente e che non lo danneggino. A fine 2021, lo stilista ha anche annunciato che per la collezione Autunno/Inverno 2022/2023 rinuncerà alla lana d'angora.

È molto forte l’impegno del colosso della moda Giorgio Armani, verso la sostenibilità. Già cinque anni fa la decisione di eliminare le pellicce e l’adesione a varie iniziative a favore dell’ambiente. Così, a fine del 2021, annuncia anche di rinunciare – a partire dalle nuove collezioni autunno inverno del prossimo anno – alla lana d’angora.

Un filato protagonista delle sue scorse creazioni invernali che però Giorgio Armani ha deciso di eliminare per evidenziare il forte impegno del gruppo nel campo della sostenibilità

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“Credo da sempre nell’innovazione e nella ricerca di nuovi materiali e di metodi innovativi per il trattamento delle materie prime tradizionali”. (cfr. Giorgio Armani)

Lo stilista inoltre è stato da poco premiato come Cavaliere di Gran Croce – la più alta carica di benemerito internazionale – per “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari”.

L’azienda è già da anni impegnata per la creazione di un sistema moda più ecologico, sia lungo tutta la catena produttiva che nell’utilizzo di materie prime sostenibili. Il prossimo step, come già annunciato dal gruppo, sarà la riduzione delle emissioni di CO2 che generano un alto tasso di inquinamento nel nostro paese.

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