Oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Aiuto Umanitario, dedicata a tutte le operatrici e gli operatori umanitari: un momento importante per ricordare lo straordinario lavoro che portano avanti ogni giorno con impegno e dedizione nei confronti dei valori e principi che li guidano, contribuendo a migliorare la vita e il futuro di intere comunità.
Istituita nel 2008 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, è stata celebrata ufficialmente per la prima volta nel 2009 con lo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni dei civili coinvolti nei conflitti del pianeta e di sostenere e onorare operatrici e operatori umanitari che rischiano, e a volte perdono, la vita per aiutarli .
La scelta del 19 agosto si deve al ricordo del bombardamento al Canal Hotel di Baghdad, in Iraq, avvenuto il 19 agosto del 2003 e quest’anno si celebra il 20° anniversario di quella tragica giornata in cui persero la vita 22 persone tra cui l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Sergio Vieira de Mellothe, e più di 150 persone sono state ferite.
L’operatore umanitario fornisce assistenza sanitaria urgente, riparo, cibo, protezione, acqua e molto altro, in aree di crisi ed emergenze. Nella cooperazione internazionale è una figura ricercata in ambiti di intervento come la tutela dei diritti umani, l’assistenza socio-sanitaria, la formazione di base, la sicurezza alimentare, lo sviluppo rurale e la valorizzazione del patrimonio culturale. Umanità, imparzialità, neutralità e indipendenza sono i principi fondamentali su cui si basa l’aiuto umanitario.
Purtroppo, il lavoro degli operatori umanitari continua ad essere un lavoro ad alto rischio. Il numero di incidenti che coinvolgono gli operatori umanitari è più che triplicato dal 2003, con una media di circa 450 operatori umanitari uccisi, feriti o rapiti ogni anno.