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Grazie al professor Chidichimo è stata brevettata una nuova tecnologia che consente di ricavare tessuti ad impatto zero dalla ginestra

Dopo anni di ricerca, è stato brevettato in Calabria – dal professor Chidichimo- un nuovo metodo per ricavare, dalle ginestre, un tessuto ad impatto zero sull’ambiente. Il brevetto prende il nome di “Processo e impianto per la estrazione di fibre cellulosiche da piante liberiane”.

Il Team del Dipartimento di chimica e tecnologie chimiche dell’Università della Calabria – capitanato dal professore Chidichimo – ha ideato il primo brevetto di creazione di una tecnologia che permette di ricavare tessuti ad impatto zero dalle ginestre. Questo, è un progetto che va avanti da diversi anni ma che solo ora è stato brevettato. Prende il nome di “Processo e impianto per la estrazione di fibre cellulosiche da piante liberiane”.

La coltivazione della ginestra non richiede l’uso di insetticidi rispetto ad altre piante e cresce in zone molto aride. Il brevetto consiste in una tecnologia che sarà in grado di reidratare il vegetale con piccole quantità d’acqua senza però ricorrere all’utilizzo di sostanze chimiche così anche gli scarti della pianta potranno essere riutilizzati.

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Il brevetto coinvolge differenti settori, da quello agricolo a quello tessile passando per la moda e l’arredamento. Per la macerazione si utilizzerà solo l’acqua, come nel passato, ma con tempi ridotti pari a massimo un giorno e mezzo. 

Il docente: «Dati i buoni risultati derivati dall’integrazione della fibra di ginestra con i materiali plastici, il Centro ricerche Fiat ci ha coinvolto in un ulteriore progetto che si chiama Forestcomp, che non riguarda solo la ginestra ma in generale fibre vegetali a rapida crescita, da cui estrarre componenti utili per l’industria, in particolare la cellulosa»

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