- DEFINIZIONE E NASCITA DEL CONCETTO DI GREEN ECONOMY
- I PILASTRI DELLA GREEN ECONOMY
- I PRINCIPI DELLA GREEN ECONOMY
- GLI OBIETTIVI DELLA GREEN ECONOMY
- L’ITALIA E LA GREEN ECONOMY
1. DEFINIZIONE E NASCITA DEL CONCETTO DI GREEN ECONOMY
Il concetto di Green Economy (o Economia verde) nasce nel 1973 da Herman Daly, il quale per primo introdusse nel pensiero economico l’idea di una dimensione ambientale e sociale da valutare come risposta alla crisi economica e finanziaria vissuta da molteplici paesi, che aveva un diretto impatto sul PIL mondiale.
L’UNEP – il programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente – definisce la green economy come una forma di economia inclusiva in grado di migliorare il benessere umano e raggiungere l’equità sociale riducendo i rischi ambientali. Il programma sottolinea come tale concetto sia antitetico rispetto a quello dell’economia di mercato vigente, che esalta invece le disuguaglianze e incoraggia allo spreco.
La nascita del concetto come tale risale però al 2006 – più precisamente all’interno del Rapporto Stern – che per primo propose un’analisi economica che includesse anche ambiti macroeconomici e ambientali. Fu in quell’anno che si prese realmente coscienza della grave situazione di emergenza ambientale vissuta dal Pianeta Terra. Il punto finale del rapporto redatto dall’ex capo economista della Banca Mondiale Sir Nicholas Stern dimostrava che la situazione era molto grave ma che ancora si poteva porre rimedio, con strategie e azioni mirate da attuare entro il 2050.
Portare avanti un’economia green vuol dire quindi favorire misure economiche, legislative, educative e tecnologiche mirate a ridurre il consumo di energia e rifiuti e a salvaguardare le risorse naturali e i danni ambientali.
2. I PILASTRI DELLA GREEN ECONOMY
La green economy è mossa da pilastri fondamentali che fanno si che questo tipo di economia – definita anche circolare – si basi su un modello di sviluppo che porti ad un nuovo orientamento del settore energetico, grazie al ricorso a energie rinnovabili ed efficienza energetica.
Il primo dei cinque pilastri analizzati è il benessere dei singoli e della società con l’obiettivo di creare ricchezza e agio;
Il secondo pilastro si basa sull’esaltazione della giustizia e si pone contro ogni forma di discriminazione, basandosi sull’inclusività e la giustizia sociale;
Altro pilastro fondamentale è la tutela del capitale naturale di ogni singolo territorio, mirando a proteggere la biodiversità e promuovendo valori culturali e sociali;
È importante poi che ci sia un sistema governativo buono che promuova normative complete e coerenti, che esaltino la trasparenza e promuovano il dialogo tra tutte le parti coinvolte;
A conclusione – non per importanza – la green economy mira al raggiungimento di un’efficienza e sufficienza implementando una produzione a basse emissioni di CO2 con l’obiettivo di bilanciare i prezzi e gli incentivi con i costi reali;
3. I PRINCIPI DELLA GREEN ECONOMY
Per applicare i pilastri sopra elencati, è necessario che il modello della green economy analizzi i processi produttivi in tutte le fasi di composizione.
I cinque principi che permettono l’esecuzione del modello analizzato sono:
- Riduzione dei consumi e dell’energia per l’implementazione di un’efficacia energetica e produttiva;
- Aumento nell’utilizzo di energie rinnovabili ed eliminazione di quelle non rinnovabili;
- Eliminazione dell’inquinamento;
- Abbattimento dei gas di scarico;
- Rigenerazione urbana con l’utilizzo di eco- tecnologie e riciclaggio dei rifiuti.
4. GLI OBIETTIVI DELLA GREEN ECONOMY
Dopo aver quindi analizzato i principi e i pilastri di cui si compone la green economy, possiamo affermare come essa miri a stravolgere quella che è l’economia vigente – definita “brown economy” e intesa come lineare poiché basata sui tre processi base produci, usa e getta – con l’obiettivo di soddisfare degli obiettivi cardine di questo modello circolare:
- Salvaguardia delle risorse naturali;
- Potenziamento delle infrastrutture e delle tecnologie;
- Diminuzione dei consumi di energia;
- Riduzioni delle emissioni di gas serra;
- Diminuzione dei rifiuti;
- Produzione di modelli di produzione sostenibili;
Ribadiamo quindi come sia necessaria un’azione a livello legislativo, tecnologico, economico ed educativo per poter effettuare il passaggio dalla brown economy alla green economy.
5. L’ITALIA E LA GREEN ECONOMY
Dopo aver effettuato un’analisi contestuale di tale portata, analizziamo ora quella che è la posizione attuale dell’Italia nei confronti del modello posto in analisi.
Dagli ultimi dati riportati, risalenti all’incontro degli Stati Generali della Green Economy 2022 svoltasi lo scorso novembre a Rimini, possiamo notare che in merito all’Italia si è discusso su come il territorio fosse “campione europeo” nel campo dell’economia circolare, più avanti anche di paesi come la Germania che da tempo ha intrapreso questo modello. Temi come l’avanzamento dell’agricoltura biologica, produzione e immatricolazione di auto elettriche e utilizzo di sharing mobility, utilizzo di energia eolica e del fotovoltaico, hanno dimostrando la grande tendenza del nostro paese in materia.
Sono inoltre stati evidenziati nove temi strategici per quanto concerne la green economy in Italia:
- Clima. L’Italia è tra i paesi più colpiti e coinvolti per quanto concerne la crisi climatica. Questo punto vuole evidenziare anche una non presenza di una legge sul clima nel territorio.
- Green City. È importante che le città adottino dei piani di adattamento ai cambiamenti climatici, ma sono ancora troppo poche quelle che hanno agito.
- Rinnovabili. È fondamentale che si faccia sempre più ricorso all’energia rinnovabile, già sono stati fatti diversi passi avanti in questo campo ma ancora bisogna agire in quest’ottica.
- Risparmio energetico.
- Economia circolare.
- Capitale naturale. È importante che venga mantenuto intatto il patrimonio naturale del pianeta terra. Ancora questa condizione è critica, è necessario agire maggiormente verso questa direzione.
- Consumo di suolo e risorse idriche. È fondamentale, anche e soprattutto in seguito alla crisi climatica in atto, che venga imposto il corretto uso e risparmio delle risorse idriche del territorio.
- Agricoltura. Uno degli obiettivi europei imposti è il raggiungimento di almeno il 25% di terreni coltivati a biologico entro il 2030. Attualmente in Italia, si è arrivati al 17,4%.
- Mobilità. In merito alla mobilità eco, in Italia si può registrare un alto numero – in costante aumento – di auto elettriche e ibride, a scapito di benzina e diesel. Anche la sharing mobility cresce sempre più.