Lunedì scorso per l’Italia è scattato l’Overshoot Day, avendo esaurito tutte le risorse naturali disponibili, con ben 7 mesi d’anticipo rispetto alla fine dell’anno.
Ad attestarlo è stato il Global footprint network, che anche quest’anno ha calcolato l’overshoot day globale e quello dei singoli paesi.
Dallo scroso lunedì l’Italia è ufficialmente in debito con il pianeta.
Abbiamo già esaurito le risorse naturali disponibili per il 2023 ben 200 giorni prima della fine dell’anno. I nostri consumi sono tarati come se avessimo a disposizione ben 2,7 Terre, ad un ritmo frenetico, ma soprattutto insostenibile e che la Terra non può più permettersi.
La data dell’overshoot day – calcolata dall’Ong Global Footprint Network – varia di volta anno in anno e viene individuata dividendo la biocapacità del Pianeta (la quantità di risorse ecologiche che la Terra è in grado di generare in quell’anno), per l’impronta ecologica dell’umanità(la domanda dell’umanità per quell’anno) e poi moltiplicando per 365 (i giorni che compongono un anno).

Nel 2023 a livello mondiale cadrà il 27 luglio, ma nazioni come l’Italia lo hanno già raggiunto .
Anche lo scorso anno l’Overshoot Day italiano è stato il 15 maggio:nonostante ciò il nostro Paese non è stato in grado di migliorare la gestione di risorse preziose, per es. l’acqua.
Nel 2023 il primo Paese a raggiungere il debito con il nostro Pianeta -addirittura il 10 febbraio – è stato il Qatar, seguito dal Lussemburgo (14 febbraio), Stati Uniti, Canada ed Emirati Arabi (13 marzo).
L’ultimo ad esaurire le risorse naturali sarà la Jamaica, la cui data è fissata il 20 dicembre.