Il Maxxi di Roma, museo nazionale delle arti del XXI secolo, a dieci anni dalla sua apertura al pubblico, presenta un progetto di rigenerazione urbana e riconversione energetica completamente volto alla sostenibilità. È previsto un nuovo edificio, il Maxxi Hub, un polo di ricerca che ospiterà arte, architettura, scienza e intelligenza artificiale, oltre a un centro all’avanguardia per il restauro dell’arte contemporanea e aule per la formazione specialistica.
L’edificio sarà su due piani con un tetto ricoperto da prato calpestabile, si vuole creare un nuovo spazio di verde urbano, spazio verde attrezzato che oltre a collegare tutte le aree del museo, ospiterà esposizioni e orti botanici e produttivi, il tutto realizzato da artisti e agronomi.
Il progetto orientato alla sostenibilità si realizzerà attraverso guaine e tegole fotovoltaiche che ricopriranno tutta l’estensione del museo, le caldaie a gas lasceranno il posto a pompe di calore geotermiche ed un nuovo sistema domotico permetterà l’ottimizzazione dei consumi. Il museo dovrebbe così coprire autonomamente un terzo del suo fabbisogno di energia, puntando a raggiungere la carbon neutrality nel giro di pochi anni.
Per l’ambizioso progetto il Maxxi ha lanciato un concorso internazionale di idee che chiama a raccolta architetti, urbanisti, ingegneri e scienziati per la realizzazione del nuovo edificio multifunzionale e dello spazio verde attrezzato, la gara è già aperta – i progetti dovranno essere presentati entro metà maggio – e il 10 giugno si concluderà con la proclamazione del vincitore, la partenza dei lavori è prevista per il 2023 con l’obiettivo di termine al 2026.
Per la prima volta anche Roma Capitale entra nella Fondazione Maxxi, il progetto diventerà quindi una partnership pubblico privato. La presidente della Fondazione Maxxi, Giovanna Melandri, invita tutte le intelligenze del Paese a partecipare per rendere il museo più moderno e all’avanguardia in accoglienza e sostenibilità.
Per l’edificio progettato oltre 20 anni fa dall’architetta anglo-irachena Zaha Hadid, scomparsa nel 2016, è giunto il momento di un’evoluzione, una delle istituzioni culturali più importanti d’Italia “Diventerà una palestra di sostenibilità” dice Giovanna Melandri.