HomeNEWSPubblicità ingannevoleInfluencer e pubblicità occulta: una ne fanno e cento ne pensano

Influencer e pubblicità occulta: una ne fanno e cento ne pensano

Un tempo si chiamavano “marchette”. Nome che indicava la pubblicità occulta che si faceva (e si fa) fuori dagli spazi cosiddetti tabellari, quelli a pagamento in cui la pubblicità è riconoscibile come tale. Ad un certo momento parte delle marchette sono state ufficializzate con il nome di product placement: prodotti utilizzati (e quindi mostrati) in un film, in una fiction o in un programma televisivo, ma la cui presenza  è dichiarata con apposite indicazioni. Il product placement costituisce sempre più spesso un contributo assai utile per aiutare i produttori a sostenere i costi crescenti dei progetti audiovisivi di qualità.

La faccenda si complica quando si parla di influencer, personaggi con migliaia o milioni di follower (seguaci) che trovano il modo di promuovere uno o più marchi mentre intrattengono il loro pubblico. Possono indossare una maglietta o un capo firmato, infilare citazioni di un brand dentro una canzone o un videoclip.

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È quello che ha fatto Fedez, indossando una maglietta firmata Nike al concerto del primo maggio e inserendo il marchio Coca Cola nella canzone “Mille”. Suscitando le reazioni dell’associazione di consumatori Codacons, che si è rivolta all’Authority Antitrust sostenendo che Mille “È una vera e propria incitazione al consumo di Coca-Cola, oltre che una pubblicità occulta camuffata da brano musicale”. 

Con il moltiplicarsi degli influencer e delle loro furbate, le associazioni consumatori e la stessa Antitrust si trovano a dover controllare una miriade di interventi e quindi il compito si sta facendo arduo. Un modo per uscirne è invogliare il pubblico a scovare le infrazioni e a segnalarle: potrebbe farlo l’Agenzia delle Entrate, creando un apposito concorso a premi. Potrebbe costituire una nuova forma di coinvolgimento dei cittadini  in un progetto di responsabilità sociale, utile anche per richiamare all’ordine gli influencer. E pure assai più divertente della lotteria degli scontrini.

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