HomeNEWSResponsabilità sociale d'impresaMoncler dice addio alle pellicce

Moncler dice addio alle pellicce

Moncler, gruppo italiano guidato da Remo Ruffini, sceglie la sostenibilità e i materiali riciclati: stop alle pellicce nelle sue collezioni

Il brand italiano Moncler ha annunciano che abbandonerà le pellicce animali dalle sue collezioni, da quest’anno ne interromperà l’acquisto e l’ultima collezione in cui ancora le vedremo è quella autunno-inverno 2023. 

Nel frattempo presenta la sua seconda collezione sostenibile Born to Protect realizzata con materiali a basso impatto ambientale, riciclati o biologici, come nylon e poliestere riciclati e  piuma certificata secondo standard produttivi sostenibili. Anche il packaging dei prodotti guarderà all’ambiente con l’utilizzo di carta riciclata per le gift bag, cotone biologico per i manici e porta abiti in plastica anch’essa riciclata, prodotta dal recupero di bottiglie.

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“Abbiamo scalato le montagne, ora dobbiamo muoverle” questo lo slogan che accompagna la presentazione della collezione sostenibile, parole a cui fanno eco quelle del presidente dell’azienda Remo Ruffini secondo cui serve un netto cambio di marcia viste le urgenti sfide sociali e ambientali.

La decisione di Moncler è in linea con la posizione dell’Italia che dal 1 gennaio 2022 vieta allevamenti e produzioni di pellicce, ed arriva dopo il confronto iniziato già nel 2019 con l’associazione animalista italiana LAV,  rappresentante della Fur Free Alliance (FFA), il network che riunisce più di 50 organizzazioni che si battono contro lo sfruttamento degli animali nelle produzioni della moda.

Moncler non diventa solo fur free, ma si da anche altri obiettivi: prevede l’utilizzo del 50% di nylon sostenibilenelle sue produzioni entro il 2025, l’abolizione della plastica monouso e l’utilizzo del 100% di energia rinnovabile in tutti i suoi stabilimenti nel mondo.

Moncler è solo l’ultimo degli oltre 1500 brand che nel mondo hanno abbandonato la pelliccia animale, Armani lo fece già nel 2016, seguito da giganti del lusso come Gucci, Chanel, Alexander McQueen, Versace, Balenciaga, Prada, Valentino.

Negli ultimi anni la tendenza è sempre più quella di sperimentare materiali e processi sostenibili, l’industria della moda non può ignorare le giovani generazioni, gli acquirenti del futuro, e loro sono sempre più attenti alle tematiche ambientali, di sostenibilità e rispetto per la natura.

Quindi oltre alla responsabilità sociale che le aziende avvertono e all’importanza dei cambiamenti da apportare in favore della sostenibilità, sicuramente queste strategie e le relative campagne di comunicazione e pubblicità, tutte a favore di uno sviluppo sostenibile del lusso, faranno guadagnare loro un’immagine più all’avanguardia e le attenzioni di una più larga fascia di pubblico.

credit foto: monclergroup.com

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