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Papa Francesco a “Che tempo che fa”: il pensiero sociale della chiesa cattolica va in TV

Domenica 6 gennaio è andata in onda – durante la puntata di Che tempo che fa condotta da Fabio Fazio – l’intervista a Papa Francesco che ha toccato differenti tematiche quali ambiente, povertà, perdono e famiglia. Lo stupore di molti è stato nel vedere la partecipazione del pontefice ad un talk show, ma in ottica comunicativa questo sembra un’apertura importante del mondo della chiesa verso il mondo mediatico. L’intento è di abbattere le barriere tra chiesa e popolo e aprire un dialogo con differenti tipi di attori.

Domenica 6 febbraio, Papa Francesco ha partecipato alla trasmissione “Che tempo che fa” – celebre talk show italiano in onda ogni domenica su Rai 3 – condotto da Fabio Fazio. All’interno del programma, un format prevalente è quello dell’intervista da parte del conduttore che, per ogni puntata, invita nuovi ospiti con cui discutere di differenti tematiche di rilevanza sociale. 

La scorsa domenica un ospite d’eccezione, la cui presenza ha fatto scalpore all’interno e fuori dal Vaticano. I temi toccati dal Pontefice sono stati parecchi tra clima, politica, migranti, il suo quotidiano come Papa, la sua infanzia e il suo rapporto con la tv. Tali tematiche, trattate spesso dal Papa – sono state replicate durante l’intervista – non solo negli argomenti ma anche nella forma. 

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I più esperti dicono che quello di domenica non è stato però un talk show, perché in un talk show le interviste si potrebbero quasi definire “competitive”, come un botta e risposta di contrasto bidirezionale tra le due parti. Ma quella tra Fazio e Papa Francesco è stato un puro confronto senza contrasti e senza antagonismo.

Questa comparsa in tv è un chiaro esempio di comunicazione sociale – che sensibilizza il pubblico su tematiche di utilità sociale – ed è probabilmente frutto di una lunga riflessione su quello che è il ruolo della comunicazione all’interno del mondo della chiesa. Purtroppo, l’ecclesia appare un mondo ancora troppo chiuso e limitato, troppo lontano dai cittadini. Così facendo il Santo Padre ha iniziato un percorso di abbattimento delle barriere tra Chiesa e popolo, rivolgendo le sue parole anche a chi – di consueto – non le ascolterebbe. 

Un’altra motivazione della sua comparsa televisiva potrebbe essere addebitataalla pandemia. Questa, ha allontanato la possibilità delle classiche folle che accoglievano il Papa nelle piazze, quindi probabilmente la stessa Chiesa – rendendosi conto del cambiamento – si sta rimodernando, adattandosi ai nuovi linguaggi e metodi di comunicazione per raggiungere più persone differenti possibili. 

Ma tutto questo non è una novità. Papa Francesco, infatti, si è da sempre mostrato come un Papa differente rispetto agli altri. In precedenza, era già apparso in tv o radio ma comunque in programmi strettamente correlati al mondo della Chiesa o alle sue tematiche. Domenica invece il Pontefice ha avviato una vera e propria apertura mediatica del mondo della Chiesa verso i media tradizionali, che uniscono una molteplicità di target differenti.

A dimostrazione di tutto ciò, nonostante l’intervista non fosse in diretta, sono i dati raggiunti dalla puntata del 6 febbraio: 6,7 milioni di spettatori con uno share pari al 25%

Ecco il link per rivedere l’intervista completa.

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