Il Bloomberg gender Index 2023 ha premiato 19 aziende italiane delle 484 attive in 45 Paesi che sono state incluse quest’anno dopo la valutazione di 600 società che hanno risposto a 70 domande in ambito social.
Il Gender equality index è un indice internazionale che, dal 2016, misura le performance delle grandi aziende sui temi della parità di genere e dell’inclusione, nonché la qualità e la trasparenza della loro rendicontazione pubblica.. Nell’edizione 2023 appena pubblicata, che rende noti i risultati 2022 per l’Italia compaiono:A2A, Acea, Banca Mediolanum, Enel, Eni, Erg, Hera, Iberdrola, Inwit, Intesa Sanpaolo, Iren, Leonardo, Mediobanca, Poste Italiane, Saipem, Snam, Tim, Terna, Unicredit.
La classifica tiene conto della composizione dell’organico, ma anche di diversi criteri qualitativi: leadership e pielite di talenti, parità di retribuzione e di genere, cultura inclusiva, politica conto le molestie sessuali e percezione esterna del brand.
Nel questionario rientrano anche alcune domande “esplorative” che riguardano argomenti non strettamente legati alla parità di genere come orientamento sessuale, etnia, identità di genere e benefit dei dipendenti .
Dall’analisi delle 484 aziende incluse nell’indice, risulta che 41 hanno un CEO donna e 50 una donna nel ruolo di presidente e che le aziende guidate da donne hanno una maggiore rappresentanza femminile a tutti i livelli. Nelle aziende con una rappresentanza femminile superiore al 30% in CDA ci sono ,in media, il 7% in più di donne dirigenti .
In generale, comunque, i membri dell’indice stanno assumendo più donne rispetto a quante ne stanno perdendo, e l’86% ha dichiarato di avere delle strategie di assunzione al riguardo.
Infine, dall’analisi emerge che il 70% ha condotto un audit sulla parità di genere, il 60 % ha pubblicato statistiche riguardanti le differenze di retribuzione tra i sessi e il 73% ha reso noti i dati riguardanti i compensi, evidenziato un’accresciuta trasparenza sul tema.