Nato all’interno dell’associazione di volontariato La Dimora-ODV, Pastaparola è un progetto che nasce con l’obiettivo di includere ragazzi con disabilità nel mondo del lavoro. Supportato dal Comune di Fidenza, che ha messo a disposizione i locali della ex palestra della scuola del paese in provincia di Parma, è stato fortemente voluto da Marilena Porcari, che insieme alla sorella Elena e il figlio John gestisce l’attività.
Il laboratorio si trova a Chiusa Ferranda ed è aperto quattro giorni a settimana: la squadra di lavoro -composta dagli apprendisti pastai (che al moneto sono quattro giovani dai 18 ai 23 anni) , dagli educatori e da volontari che hanno l’importante compito di insegnare ai propri allievi tutto quello che sanno sulla produzione del famoso anolino fidentino e altre prelibatezze. Il lavoro si svolge nel rispetto dei tempi di ciascuno. Nonni e educatori sono a disposizione dell’allievo, per accompagnarlo nell’apprendimento della mansione che più gli piace: dalla distribuzione del ripieno sulla sfoglia, al taglio della pasta, dal conteggio e pesatura dei prodotti, alla preparazione dei vassoi, dall’etichettatura delle confezioni alla consegna a domicilio.
Il quinto giorno è dedicato agli acquisti delle materie prime di qualità e privilegiando i produttori locali.
Partita a dicembre, l’attività di Pastaparola produce anolini, brodo di carne, passatelli, tortelli di spinaci ed erbette e tortelli dolci, prodotti che vengono realizzati seguendo le vecchie ricette tramandate dalle nonne.
Le vendite sono al dettaglio, ma sono organizzati anche con consegne a domicilio arrivando anche oltre la provincia parmense.
Pastaparola conta di diventare fornitore di negozi e supermercati così da poter assumere altri ragazzi con disabilità per dare loro un futuro, insegnando un mestiere a garantendo un lavoro vero e retribuito.
La preparazione al lavoro per chi ha disabilità psichica è più lunga, “ma dà poi molti risultati positivi – spiega Marilena porcari –. A tutte le famiglie con persone con disabilità vorrei dire di non aspettare una chiamata ma di creare opportunità per ragazzi. E a Pastaparola possono trovare un posto che li accolga”.
Il mondo lavorativo difficilmente riesce a dare opportunità vere ai ragazzi disabili, perché hanno bisogno di più tempo e hanno un’altra resa a livello di produzione, anche se a livello umano danno mille volte di più – spiega Marilena – Attualmente ci sono delle leggi per il loro inserimento al lavoro ma pochi si prendono questa responsabilità”.
per informazioni : https://pastaparola.info