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Reverse Selfie: la campagna di Dove per la rappresentazione di una bellezza senza filtri

Nell’era dei social media Reverse Selfie si rivolge ai giovani per combattere gli stereotipi della perfezione estetica

L’azienda di personal care Dove rinnova il suo impegno a favore della bellezza reale nell’era digitale dei social media con la campagna “Reverse Selfie”, riconfermandosi azienda impegnata nella responsabilità sociale della comunicazione e della pubblicità.

Già nel 2006 Dove lanciò “Evolution” per evidenziare la natura irrealistica degli standard di bellezza stereotipati proposti da riviste, tv e pubblicità, sullo stesso filone seguì la campagna “Real Beauty Sketches” ed oggi, con l’evoluzione dei mezzi di comunicazione e l’affermazione dei social media, l’azienda di concentra proprio su questi ultimi.

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La campagna “Reverse Selfie” si rivolge infatti ai giovani fruitori dei social, soprattutto agli adolescenti, affrontando il tema della distorsione digitale delle immagini. In questa nova campagna ci si concentra sulle app di ritocco utilizzare per postare immagini sui social, ormai diffusissime e utilizzate da quasi tutte le celebrità idolo dei giovani: spinti così anch’essi a farne uso quotidiano, con il pericolo di non accettare più la loro immagine reale.

Il focus della campagna si concentra sull’autostima che i giovani devono acquisire senza lasciarsi influenzare da standard irragiungibili e irrealistici di bellezza, evidenziando i danni causati dalla tendenza a proporre immagini di se’ attraverso selfie profondamente modificati.

Nel video della campagna si mostra l’immagine che una giovane donna ha pubblicato si se’ sui social, poi il nastro si riaggolve e man mano scompaiono tutti i filtri utilizzati, restituendo allo spettatore il viso acqua e sapone che si rivela essere quello di un’adolescente: “La pressione dei social media sta rovinando le nostre ragazze” – si legge -“Rimuoviamo il danno”.

“Le ragazze di tutto il mondo – dice Alessandro Manfredivicepresidente esecutivo di Dove – hanno iniziato ha sentire la pressione di  modificare e distorcere il loro aspetto, per creare qualcosa di “perfetto” che non può essere raggiunto nella vita reale e, dopo un anno di maggior tempo trascorso sui display degli smartphone a causa della pandemia, non c’è mai stato un momento più importante di questo per agire”. Dovevuole dare il suo contributo per cambiare questa situazione con una comunicazione responsabile, che evidenzi il problema e fornisca strumenti anche ai genitori per aiutare gli adolescenti a navigare in modo positivo sui social media.

Dove prende quindi posizione contro la pressione sociale che spinge ragazze e ragazzi di tutto il mondo a modificare le loro foto da postare sui social per sentirsi socialmente più accettati e “desiderabili” trasformandosi in persone esteticamente perfette e realmente inesistenti. #NoDigitalDistorsion è il movimento di Dove per aiutare i ragazzi a costruire fiducia in se stessi e un’immagine positiva del loro corpo sui social, attraverso il progetto “Confidence” consultabile sul loro sito, che contiene indicazioni anche per genitori e insegnanti.

Un bell’esempio di come la comunicazione di un’azienda che non debba parlare solo del prodotto, ma costruire una filosofia e raccontare dei valori, riuscendo a costruire intorno a se’ una comunità fidelizzatache si rispecchia e si associa ai valori veicolati.

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