Nike ha annunciato ieri che smetterà di usare la pelle di canguro per le sue scarpe sportive, dando ascolto agli appelli degli attivisti per i diritti degli animali che da anni si battono per fermare la mattanza in Australia.
L’azienda ha confermato che le famose scarpette da calcio Tiempo saranno d’ora in poi prodotte con un materiale sintetico che assicurerà anche migliori prestazioni e la pelle sarà gradualmente eliminata da tutti i prodotti Nike entro la fine del 2023.
Un annuncio simile arriva anche da Puma che ha dichiarato che le nuove produzioni con materiale sintetico e vegan assicurano prestazioni ottimali e superiori.
Le decisioni sono state bene accolte dagli animalisti. “È una grande vittoria”, ha esultato il fondatore di Kangaroos Alive, Mick McIntire. La popolazione di canguri in Australia è stata stimata a più di 30 milioni nel 2022, mentre una quota nazionale di eliminazione selettiva è attualmente stabilita a quattro milioni l’anno.

Un risultato importante per gli animalisti di tutto il mondo: l’Unione Europea, ricorda la Lav, è il principale mercato australiano per le esportazioni di prodotti derivati dai canguri, quali pelli e carni. I principali importatori di carne di canguro, destinata alla produzione di alimenti per animali domestici, ma anche al consumo umano sono Belgio, Germania, Paesi Bassi e Francia, mentre i principali importatori delle loro pelli, pellami e cuoio sono Italia e Germania che li utilizzano nel settore sportivo e nel mercato della moda di lusso.
Con una media di 2 milioni di canguri uccisi ogni singolo anno, è il più grande e cruento massacro di animali selvatici del pianeta : la caccia al canguro è ‘segreta’, avviene di notte nelle isolate e sconfinate praterie australiane. Ciò implica una oggettiva e documentata impossibilità ad attuare le linee guida governative per l’uccisione dei canguri e una pressoché totale assenza di controlli.