Da oltre 20 anni Sebastiaõ Salgado e sua moglie, l’artista e produttrice Léila Deluiz Wanick, promuovono un progetto di riforestazione in Brasile che andrà avanti fino al 2027.
Salgado ha immortalato nei suoi celebri scatti i più diversi angoli del mondo, nel 1994 costretto da una malattia a tornare a casa, a Minas Gerais nel sud-est del Brasile, non ritrova il paradiso tropicale che aveva lasciato anni prima: alberi abbattuti, fauna scomparsa, deforestazione che avanza, inizia così il suo impegno: ripiantare la foresta scomparsa della Fazenda Bulcao.
L’area era un ranch di proprietà della famiglia Salgado dagli anni ’40 e si trovava immersa nella foresta atlantica, il progetto di riforestazione parte nel 1998 con la fondazione dell’Istituto Terra, ente non profit attraverso il quale vengono reclutati partner e raccolti fondi, riuscendo negli anni a recuperare i 600 ettari di foresta scomparsa e donandoli alla collettività, la zona è oggi una riserva naturale.
Dall’inizio del progetto sono stati piantumati quasi tre milioni di alberi, con l’obiettivo di arrivare a quattro milioni nel 2027, il territorio si è inoltre ripopolato di fauna: sono tornate 172 specie di uccelli, 33 mammiferi, oltre a rettili e anfibi, e 293 specie di piante.
Secondo Isabella Salton, direttore esecutivo dell’istituto Terra “Quella di Léila e Sebastiaõ è un’azione visionaria e rivoluzionaria in un Paese e in un continente devastati dalla continua deforestazione e dall’uso intensivo e insostenibile della terra con conseguente degrado, abbandono ed esodo rurale”.
Obiettivo della riforestazione è rigenerare il suolo e le biodiversità, l’introduzione delle specie arboree – secondo l’Istituto – dovrebbe consentire all’ecosistema forestale di continuare a riprodursi da solo in modo permanente.
L’Istituto Terra ha creato anche un centro per l’educazione e il restauro ambientale (CERA), per sensibilizzare verso uno sviluppo sostenibile.
Salgado racconta questa straordinaria avvenuta nel libro “Dalla mia terra alla terra”.